La blefaroplastica è un intervento di chirurgia plastica estetica che consente di migliorare l’aspetto estetico e la funzionalità delle palpebre, rimuovendo o rimodellando la cute, il tessuto muscolare e il tessuto adiposo in eccesso (ernie adipose). Il tipo e la quantità di tessuto eccedente su cui intervenire variano per ciascun caso, tenendo conto delle esigenze espresse dal paziente, la morfologia e le proporzioni dell’intero viso. Le palpebre cadenti con eccesso cutaneo o muscolare e gonfie riflettono un aspetto di affaticamento o “invecchiamento” che non corrisponde alla realtà.
Paziente candidato
I candidati per la chirurgia delle palpebre sono donne e uomini dai 40 anni, che presentano eccesso di pelle o grasso sulle palpebre, ma mantengono una buona struttura facciale. Di solito sono persone attive che non gradiscono alzarsi già al mattino con un aspetto stanco che non corrisponde in alcun modo al loro buon umore.
Preoperatorio
Nella prima visita viene effettuata una valutazione completa della regione palpebrale e dello stato generale di salute unitamente alle abitudini quotidiane (se usano occhiali o lenti a contatto, se sono fumatori, se assumono farmaci, possibili allergie, ecc.) Il chirurgo fornirà inoltre le linee guida da seguire durante le settimane precedenti l’intervento, in termini di dieta e abitudini ed eventuale sospensione di farmaci (es. antiaggreganti etc.)
Blefaroplastica Superiore
Dopo aver eseguito il disegno sulla cute palpebrale e eseguito idonea infiltrazione di anestetico locale si procede con le incisioni che vengono effettuate a livello della piega naturale della palpebra superiore, dove andrà a cadere la cicatrice risultando quindi nascosta. L’escissione della losanga di pelle in eccesso e una sottile fascia di muscolo orbicolare permette di localizzare e di ridurle nella quantità necessaria. La pelle viene richiusa con cautela, suturando piccoli punti interni che manterranno la tensione. La sutura viene rimossa di solito tra quattro e sette giorni dopo l’intervento.
Tecnica chirurgica
Le incisioni nell’intervento di otoplastica vengono realizzate lungo il solco retroauricolare, se indicato con rimozione di losanga cutanea. Da questo accesso si espone e si modifica la cartilagine della conca del padiglione, talvolta può essere necessaria una resezione parziale a semiluna della conca ma più frequentemente la rotazione del padiglione si ottiene riancorando la conca alla regione mastoidea con punti di sutura (rotazione della conca). Quando la piega dell’antelice risulta piatta o poco definita, si provvede alla ricostruzione della piega dell’antelice ripiegando la cartilagine con alcuni punti dopo averla indebolita mediante fresa o incisioni.
Blefaroplastica Inferiore
L’intervento viene eseguito per accesso transcutaneo-muscolare o per via transcongiuntivale, ovvero attraverso un’incisione che viene effettuata nella congiuntiva palpebrale a circa un centimetro dal margine palpebrale accedendo così direttamente alle borse adipose. Successivamente, vengono visualizzati i tre compartimenti e le borse vengono ridimensionate una per una, nella quantità corretta. Una volta che questi accumuli sono stati eliminati si tratta l’ eventuale eccesso cutaneo conservando l’integrità del muscolo orbicolare. Se indicata invece una resezione di muscolo in eccesso, di un suo ritensionamento in associazione a eventuale cantopessi si esegue l’intervento attraverso un accesso diretto esterno.
Post Operatorio
Normalmente il paziente può tornare a casa dopo qualche ora di osservazione con un trattamento anti-infiammatorio e un collirio protettivo. Per limitare la flogosi e la formazione di ematomi, si consiglia di applicare impacchi freddi sulle palpebre. Dopo la prima settimana ci si può truccare ma bisogna prestare particolare attenzione all’esposizione al sole e comunque applicare schermo protettivo totale. E’ inoltre indicato riposo, evitare sforzi intensi e fumo e mantenere la pressione arteriosa con valori idonei. Una settimana / dieci giorni è il periodo di tempo necessario per tornare ad avere un aspetto normale, anche se non quello definitivo poiché le strutture si rimodellano gradualmente per diversi mesi.